Gli eventi climatici estremi di questi ultimi mesi ci hanno ricordato sempre di più quanto sia importante salvaguardare la natura per contrastare il riscaldamento globale.
Per farlo, esistono molti modi: ad esempio ridurre l’uso di carne, come pianifica New York, per diminuire le emissioni di CO2, o favorire il consumo di prodotti vegetali, che stanno avendo un buon successo in Italia.
Per le #3goodnews del mese di agosto abbiamo scelto proprio delle notizie che ci danno speranza in questa direzione: un progetto di riforestazione in Tanzania, una legge per il ripristino del suolo degradato proposta dalla Commissione Europea, e l’approvazione del testo della Nature Restoration Law.
La Tanzania riforesterà 75 chilometri quadrati di territorio
Udzungwa Corridor Limited è il nome del progetto di riforestazione di un’area di 75 chilometri quadrati nel centro-sud della Tanzania, attraverso l’introduzione di specie endemiche.
Gli obiettivi sono molto ambiziosi: rimuovere 5,5 milioni di tonnellate di CO2 dall’atmosfera, restaurare l’ecosistema sia animale sia vegetale in uno dei 36 hotspot di biodiversità mondiali, e infine di strappare più di 5.500 persone dallo stato di povertà.
Il programma è sostenuto dall’African rainforest conservancy e dal Tanzania Forest Conservation Group.
La Commissione Europea propone una legge sul suolo per limitare il riscaldamento globale
Lo scorso 5 luglio la Commissione europea ha presentato il “Directive of the European parliament and of the council on soil monitoring and resilience (Soil monitoring law)”, una proposta per il ripristino dei suoli degradati attraverso il monitoraggio degli stessi terreni.
Infatti, l’uso del suolo non causa solo la perdita di biodiversità, ma è anche la seconda fonte di emissioni di gas a effetto serra, dopo i combustibili fossili.
Viene definita poco ambiziosa dalla One Planet Business for Biodiversity (OP2B), una coalizione sulla biodiversità:
“Apprezziamo molto l’importanza che la Commissione attribuisce all’agricoltura e il suo ruolo centrale nella gestione del suolo. Tuttavia, avremmo apprezzato che […] avesse compreso l’entità degli sforzi necessari per passare a pratiche di gestione sostenibili e mobilitare i fondi necessari per sostenere la transizione verso un’agricoltura rigenerativa su larga scala”.
La sua imperfezione, però, non la rende meno importante e urgente: ci sarà tempo, dopo l’approvazione, per renderla ancora più efficace.
Il Parlamento europeo approva la Nature Restoration Law
Con 336 voti favorevoli, 300 contrari e 13 astenuti, il Parlamento Europeo ha approvato la Nature Restoration Law proposta dalla Commissione Europea.
Si tratta di una legge storica, la prima dedicata alla natura che preveda il coinvolgimento e la collaborazione dell’intera Europa.
Il suo obiettivo, complesso ma al contempo lineare, è il ripristino del 20% degli ecosistemi naturali – terrestri e marini – entro il 2030, e rendere sani i suoli del continente prima del 2050.
Questo lavoro di salvaguardia e ripristino degli ecosistemi è essenziale nella lotta al cambiamento climatico.
Il piano ha creato una spaccatura all’interno del Parlamento: si è opposta la destra europea, insieme ad alcuni dei Paesi membri, tra cui l’Italia.
La salvaguardia del suolo, l’attenzione verso la natura, la tutela della biodiversità sono elementi cruciali nel contrastare i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale, per salvare il nostro Pianeta e riportarlo a uno stato di normalità, nel rispetto dell’ecosistema.
Solo unendo tutte le nostre forze sarà possibile invertire la rotta, e le notizie di agosto ci fanno spuntare un sorriso: che sia finalmente arrivato il momento?
Ci leggiamo il mese prossimo, con le #goodnews di settembre!