La pausa estiva è finita ma la nostra voglia di buone notizie non si ferma mai! In occasione delle #goodnews di settembre vogliamo tornare a parlare di quelle iniziative che ci scaldano il cuore, facendoci credere un po’ di più nell’umanità e nelle sorti del mondo, nonostante il caldo record che abbiamo sperimentato quest’anno.
Quindi vediamo come l’Isola di Pasqua si incarica di uno dei più grandi progetti di riforestazione a livello mondiale; approfondiamo come cambierà il sistema alimentare dell’Arabia Saudita, e perché tante altre città stanno seguendo l’esempio di New York.
Il grande programma di riforestazione dell’Isola di Pasqua
28 luglio 2023, Isola di Pasqua: 2000 alberi piantumati hanno dato il via al più ambizioso progetto di riforestazione dell’isola. L’obiettivo? Arrivare a 120.000 piante, progetto per cui l’amministrazione della regione cilena di Valparaíso ha investito 776 milioni di pesos (più di 840.000 euro).
L’isola di Pasqua affronta sfide ambientali gravi. Non è tanto l’innalzamento del livello del mare a preoccupare, ma piuttosto l’erosione accelerata da lunghi periodi di siccità seguiti da piogge torrenziali. Questo clima estremo, oltre ad erodere il terreno, minaccia gravemente la biodiversità locale. Ecco perché la piantumazione degli alberi è fondamentale: serve a combattere l’erosione e a sostenere l’ecosistema dell’isola, sempre più sotto pressione.
Verso un sistema alimentare più etico: la promozione delle alternative vegetali in Arabia Saudita
L’Arabia Saudita ha intrapreso un’importante partnership con aziende agroalimentari locali per lanciare prodotti avanzati di origine vegetale che emulano cibi animali, con l’obiettivo di modernizzare la propria industria alimentare. Questo accordo, sottoscritto a Jeddah alla presenza di rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, dell’Acqua e dell’Agricoltura, punta a favorire un sistema alimentare più salutare, sostenibile e a sostenere l’agricoltura locale.
La nazione ambisce a promuovere una cultura alimentare vegetale, riducendo gli sprechi e garantendo una maggiore sicurezza alimentare. Le previsioni indicano un significativo aumento nella domanda di carne vegetale, dovuto a una crescente consapevolezza dei consumatori sull’impatto ambientale e etico del consumo di prodotti animali.
Un ruolo chiave nel promuovere uno stile di vita sostenibile nella regione potrebbe essere attribuito al principe Khaled bin Alwaleed. Vegano dal 2009, ha notevolmente investito in iniziative ecocompatibili, dando un impulso al movimento “green” in Medio Oriente.
1400 città in USA promuovono l’alimentazione plant-based
Vi ricordate quando abbiamo parlato dell’iniziativa dell’amministrazione di New York per ridurre le emissioni di Co2 tramite la promozione di un’alimentazione plant-based? Ecco, è di qualche settimana fa la notizia secondo cui altre 1400 città in tutti gli States seguiranno l’esempio della Grande Mela: le cittadine partecipanti mirano a integrare un numero maggiore di alternative vegetali in tutti gli ambienti in cui il governo offre alimenti ai suoi cittadini, come scuole, ospedali e servizi sociali. Parallelamente, si sforzeranno di incentivare l’alimentazione vegetale nei contesti privati mediante campagne di sensibilizzazione.
La scelta è stata presa in seguito alla 91esima Conferenza annuale dei sindaci statunitensi, un evento che dal 1932 vede riunirsi i leader di centri urbani con una popolazione di 30 mila o più abitanti, per discutere e stabilire obiettivi comuni attraverso significative riforme sociali e politiche.
È tutto per questo mese: a risentirci con le #goodnews di ottobre!